Dove fare turismo responsabile? Ovunque vi sia un patrimonio umano, culturale, naturale e sociale da conoscere. Africa, Europa, Asia, America del Nord e del Sud, ogni luogo può andare bene. E ovviamente può essere praticato sia da soli che insieme a organizzazioni specializzate che ne hanno sposato valori e pratiche. Una bussola per orientarsi in questo mondo è l’Associazione italiana turismo responsabile, sodalizio che non persegue fini di lucro e di cui abbiamo già raccontato in questo articolo. Fra i suoi compiti c’è il coordinamento degli organizzatori di viaggi. I soci sono per lo più associazioni e cooperative ovvero 13 organizzazioni non governative, piccoli tour operator, gruppi nazionali e locali e alcune case editrici che pubblicano libri su queste tematiche.
A livello europeo esiste l’Earth aisbl. Nata nel 2008, ha sede presso la cooperativa Diesis a Bruxelles. I suoi soci provengono da Italia, Francia, Belgio, Spagna, Germania, Austria, Irlanda. I compiti principali sono la promozione dell’idea del turismo responsabile in tutti i paesi europei e il coordinamento delle attività dei soci.
Poi c’è il progetto Train to change, cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma di Lifelong Learning Leonardo. Sono coinvolti diversi partner europei in Germania, Croazia, Italia e Spagna, per la responsabilità sociale di impresa in ambito turistico. Il suo vademecum è uno degli strumenti più popolari fra gli operatori turistici per sensibilizzare la clientela e promuovere un impegno congiunto con i viaggiatori.