Marco Bianchi: legumi e cereali integrali per ammalarci di meno

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Marco Bianchi: legumi e cereali integrali per ammalarci di meno

Bello è bello, ma lui, Marco Bianchi, ricercatore della fondazione Umberto Veronesi, vuole dimostrare come con la cucina e il cibo sano possiamo diventare tutti un po’ più belli. E lo fa in due modi. Da scienziato che racconta i cibi, i loro benefici per il corpo, la capacità di prevenzione delle malattie, i nutrienti che contengono. Da chef occasionale che insegna le virtù di semi e frutta secca, i poteri dei cereali integrali, l’importanza delle proteine e dei legumi.

Quali cibi evitare con questo caldo?
«Innanzitutto i grassi animali, quelli saturi. E poi dobbiamo smettere di commettere alcuni tipici errori di questo periodo: tendiamo a sovradosare le proteine e a bere tanto, ma non acqua. Solitamente l’italiano medio preferisce bevande zuccherate perché l’acqua non ha sapore, stufa. Si tratta di un danno importante, soprattutto per i bambini, giustificato dal fatto che il sapore zuccherato piace. Ne facciamo un abuso. Eppure basta spremere mezzo limone e il gioco è fatto. In ogni caso è anche una questione di quantità e vale per tutto, comprese le proteine».


Credi che ci sia un abuso di proteine?
«Sì, sin dall’infanzia per eccesso di omogeneizzati somministrati. Il rischio è naturalmente l’obesità. E poi occorre ricordare come ci siano proteine e proteine».


Quali sono le migliori?
«Quelle di origine vegetale, dei legumi e del pesce».


Ci sono alimenti da avere sempre nel nostro piatto?
«Quelli di origine vegetale perché sono in grado di ridurre la possibilità di ammalarci. Dopodiché dobbiamo tornare tra i fornelli e consumare più legumi, che si cucinano integrali, così come i cereali. Riscopriamo l’avena e il miglio: non è vero che è cibo da uccellini. Impariamo a cucinarali. E poi spazio alla frutta secca e all’olio extravergine di oliva».


E cosa evitare?
«Le carni rosse, il sale da sostituire con le spezie, gli zuccheri, i carboidrati raffinati da sostituire con quelli integrali, i grassi saturi».


Mangiare bene equivale a spendere di più?
«Non necessariamente. Personalmente spendo con mia moglie circa 350 euro al mese, con una predilezione per i cereali integrali e biologici».


Negozi bio specializzati o grande distribuzione?
«Entrambi. Anzi, credo che nella grande distribuzione ci sia una grande offerta che consente di limitare l’impegno di spesa».


Sei un vegano?
«No».


Un vegetariano?
«No. Sono un salutista».


Spiegati meglio…
«Non considero il cibo un semplice mezzo per apportare calorie all’organismo ma lo strumento capace di influenzare la qualità e la durata della nostra vita. Immagina di dover fare il classico riordino dell’armadio per via di un cambio di stagione repentino. Ecco, ho scelto di fare la stessa cosa con il mio corpo, ho deciso cioè di trasformarlo in un laboratorio per poter sperimentare in prima persona la fatica ma soprattutto la gioia di potersi muovere e di vivere la trasformazione del mio fisico grazie al giusto movimento e alla buona alimentazione. Da 13 anni ho eliminato dalla mia alimentazione alcuni cibi che, se introdotti con regolarità, aumentano il rischio di farci ammalare».


Che tipo di patologie?
«Da quelle cardiovascolari e quelle oncologiche. Il tempo sta dimostrando come stia aumentando il rischio di consapevolezza tra i consumatori».

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Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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