Senza troppe aspettative ho messo in bocca una manciata di piccoli chicchi per poi strabuzzare gli occhi: che sapore dolce e gradevole! La scoperta è diventata sorpresa quanto mi è capitata tra le mani una favola senza tempo: “La rosa e l’amaranto” di Esopo.
Si legge testualmente:
«Un amaranto cresciuto vicino a una rosa le disse: “Che splendido fore sei tu. Ti desiderano gli dei e gli uomini, ti invidio per la tua bellezza e per il tuo profumo”.
“O amaranto”, gli rispose la rosa, “io non vivo che pochi giorni e anche se nessuno mi recide, appassisco; ma tu forisci e vivi sempre così, in perenne giovinezza”».
Sì, perché l’amaranto è la pianta dei fiori eterni, quelli che hanno la caratteristica di “non morire mai“, come scriveva Plinio il Vecchio nella sua Storia naturale. I suoi fori rossi sembrano non spegnersi mai (amaranto in greco significa non avvizzisco): conservano il loro colore anche se la pianta appassisce.
Originario del centro America, l’amaranto è tutto commestibile: i suoi chicchi sono consumati come i cereali e le foglie della pianta possono essere mangiate a crudo come insalata o lessate come una comune verdura. In cucina l’amaranto è molto versatile e si presta a essere cotto per assorbimento in una quantità d’acqua doppia rispetto a quella degli altri cereali. Ma ho scoperto che siamo in tanti a mescolarlo con riso o grano saraceno e ad averne apprezzato le virtù nella preparazione di dolci e creme.
Perché preferirlo? Ce lo spiega la nutrizionista vegana Marina Ottaviani, secondo cui tra i cereali, l’amaranto «è il più ricco di proteine» e soprattutto è il solo a portare con sé «un aminoacido essenziale, la lisina, di cui gli altri sono carenti». Nella lista dei consumatori ci sono i vegetariani e gli sportivi perché «è molto digeribile, ricco di fibre e ha un indice glicemico più basso rispetto agli altri cereali» ed «è ricco di magnesio, utile per il sistema muscolare e nervoso». Nell’elenco dei beneficiari ci sono i bambini, grazie alla farina di amaranto ottima per preparare le pappe; gli adulti, soprattutto nei casi di stress, malattia, convalescenza; gli anziani in cerca di un alimento rimineralizzante. Infine è molto gradito dai celiaci per l’assenza di glutine.
LA RICETTA: AMARANTO CROCCANTE
L’amaranto è così gustoso da poter essere consumato in ogni modo. I suoi semi sono un alimento ricco di proteine, sali minerali e fibre, di elevato valore biologico ed sono molto indicati per chi soffre di problemi digestivi o intestinali. L’amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove veniva coltivata già dalle civiltà precolombiane e, a oggi, i più grandi paesi produttori sono Messico e Sudamerica. Proviamo a scoprire ingredienti e preparazione dell’amaranto croccante.
Ingredienti per 4 persone:
Amaranto: 300 gr
Sale: q.b.
Carta forno
Preparazione:
Cuocere l’amaranto in 3 parti d’acqua leggermente salate per 40 minuti. Una volta cotto stenderlo sottilmente su carta da forno e infornarlo sino a che non diventi croccante. La temperatura del forno deve essere di 180 gradi.
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