Ci piace immaginare che la sua decisione di non prendere più parte a incontri pubblici vada ricercata non solo nella stanchezza che avverte dopo anni e anni di sorrisi e strette di mano lungo tutto lo Stivale. Ma anche nel desiderio di trovare il tempo di camminare. Perché Susanna Tamaro, scrittrice di professione, triestina di nascita e tessera Cai in tasca, è anche una camminatrice. Di più, è una che ha ideato tutti i suoi libri “camminando o andando in bicicletta“.
Quando parla dell’andare a piedi utilizza le parole “dignità” e “desiderio di fermarsi“. In realtà, al contrario degli anni della gioventù, trascorsi a girovagare per più giorni in montagna, Susanna Tamaro non è una donna dalle lunghe traversate. La sua è una natura solitaria e stanziale che “ha bisogno di lunghi tempi morti per poter pensare e lavorare“. Piuttosto cammina “per andare in paese, per andare a trovare un amico“. Cammina “per rendere felici i miei cani, per rilassarmi o per cercare ispirazione nei momenti di stanchezza“. Ma soprattutto, cammina per “guardarsi dentro e osservarsi fuori“.
Ricorda di aver percorso un tratto della Via Francigena, sogna di andare a piedi da Roma a Orvieto oppure fare il Cammino di Francesco e riconosce come “ogni regione italiana sia piena di luoghi meravigliosi per camminare”.