«Bella, buona e colorata: la mia macrobiotica mediterranea» | Cristina Fusi

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04/04/2016
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«Bella, buona e colorata: la mia macrobiotica mediterranea» | Cristina Fusi

Seduta sul divano con un gatto sulle gambe e altri quattro che le girano attorno in cerca di attenzione, Cristina Fusi, cuoca-formatrice, dà un’ultima occhiata agli appunti del corso di cucina di primavera che animerà il Rifugio Isera a Corfino (LU), nel Parco dell’Appennino toscano, nei giorni del ponte del 25 aprile. Brava e preparata, amante dei colori e della fantasia a tavola, non lascia nulla al caso. Nei suoi seminari lavora sull’aspetto energetico del cibo e sulla sua trasformazione, con il taglio e le cotture, in relazione alle stagioni.

Cristina, cosa ti ha portato a diventare un’insegnante di cucina naturale?
«Il mio percorso è iniziato nel 1991 con una consultazione macrobiotica presso Ferro Ledvinka. E lì c’è stata la svolta. Da un giorno all’altro ho cambiato l’alimentazione privilegiando alcuni cibi come i cereali integrali e i legumi».

E i risultati?
«Positivi e immediati per la mia salute. Ho acquisito in poco tempo più forza, vitalità ed energia e anche a livello visivo i miglioramenti sono stati notevoli, a partire da una pelle più levigata e tonica. A quel punto è stato inevitabile cercare di capire il perché e ho frequentato prima due seminari con Michio Kushi per poi diplomarmi al Kushi Institute di Milano».

E lì sono arrivate le risposte…
«Sì, sono arrivate le prime risposte. Mi sono accorta che con pochi accorgimenti si poteva stare meglio e ho deciso di condividere e diffondere le mie conoscenze. Così, dal 1994 propongo corsi di cucina naturale, macrobiotica mediterranea e vegana per la preparazione di piatti colorati, allegri, belli e buoni».

Qual è stata la risposta della gente?
«Inizialmente ho riscontrato un po’ di diffidenza, anche perché, a differenza di adesso, la conoscenza e i divulgatori di proposte di cucina alternativa erano ben pochi. Adesso se ne parla di più, anche sulla base di ricerche e studi approfonditi, ad esempio il Progetto Diana, coordinato dall’epidemiologo Franco Berrino, che hanno confermato molte delle intuizioni di Michio Kushi e ancora prima del suo maestro George Ohsawa».

Segui un regime alimentare macrobiotico?
«Mi ispiro alla dieta mediterranea, ma a partire da principi macrobiotici. Prediligo grandi insalate, varie verdure cucinate in  molti modi, legumi e cereali integrali, piatti gustosi e colorati, arricchiti da prodotti come tofu e miso, entrati ormai nelle nostre dispense, con attenzione all’indice glicemico e alla stagionalità dei cibi».

Oltre ai metodi e ai tempi di cottura, quant’è importante il taglio delle verdure?
«Molto perché consente di trasformare il cibo e renderlo adatto alle stagioni e ai nostri bisogni. Se ti senti debole o hai bisogno di calore come in inverno, prepari cibi che necessitano di maggiore cottura, come gli stufati oppure per avere un piatto vivace e allegro salti le verdure, altrimenti privilegi le scottature quando c’è meno necessità di riscaldamento come in primavera».

E le combinazioni alimentari tra i diversi ingredienti?
«La regola generale è di proporre piatti equilibrati dal punto di vista energetico e nutrizionale. Sappiamo del’importanza dell’uso di verdure e frutta di stagione perché ricche di sostanze necessarie per sentirsi in forma nella stagione in corso. Ad esempio in primavera utilizzando le erbe e le verdure depurative.  È altresì importante utilizzare frutta e verdura di vari colori: rosso, viola, giallo-arancio, bianco, verde perché associate a varie sostanze, folati, beta-carotene, acido ellagico, antocianine e numerosi altri fitocomposti fondamentali per la nostra salute. Tuttavia il regime alimentare può efficacemente essere adattato sulla base delle esigenze personali. Una cucina sana e naturale infatti sollecita a trovare il proprio percorso verso una maggiore armonia».

Perché il tuo ultimo libro sulle ricette sane e vegan per la dieta di tutti i giorni si intitola “Cinque stagioni in cucina“?
«Perché faccio riferimento alle cinque trasformazioni dell’energia che ci strutturano e ci guidano, che si trovano in noi, intorno a noi e negli alimenti che consumiamo. Ciascuna di esse è legata a una stagione e la quinta è la tarda estate, una stagione di passaggio associata all’energia terra».

Quali sono le altre energie atmosferiche durante le stagioni dell’anno?
«La primavera è associata al legno ovvero all’albero che secondo i macrobiotici è più legato all’idea della vita, l’estate al fuoco, l’autunno al metallo, l’inverno all’acqua. In realtà, anche gli stessi momenti della giornata sono associati a cambiamenti energetici: il mattino all’albero, il mezzogiorno al fuoco, il pomeriggio alla terra, la sera al metallo, la notte all’acqua. Il cibo diventa così uno strumento di benessere e una magica alchimia».

Hai seguito la recente polemica tra il conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani e gli animalisti vegan che sono arrivati a manifestare davanti alla redazione di Radio24?
«Solo fino a un certo punto, ma in generale posso dire di non condividere le eccessive rigidità da una parte e dall’altra».


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Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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