«Quando vaghi ramingo nel bosco, il tempo svanisce. Si compatta ed esce completamente dal tuo orizzonte esistenziale. Non sei più un animale che conta il tempo, un Homo Sapiens Sapiens Contabilis, e di questo, alla fine della giornata, sarai immensamente grato». C’è un poeta che conosce gli alberi. Li cerca per i boschi e le foreste di tutto il mondo, li studia, li ascolta. E poi scrive libri bellissimi, come questo.
A chi gli chiede come sta risponde sempre la stessa cosa: «Mi distendo nel paesaggio». È un uomo raffinato e autentico, malinconico come forse lo sono alcuni alberi. Dopo aver scritto libri per cercatori d’alberi secolari e raccolte di poesie, Tiziano Fratus coniuga per la prima volta la sua competenza naturalistica e la sua potenza letteraria in un libro unico e prezioso. Il suo alter ego Silvano, che ha maturato in vita quattrocento milioni di respiri e un miliardo e mezzo di battiti del cuore, accompagna il lettore in una camminata dentro un bosco, quello che lui chiama “il Magistero del Disordine”. Incontra qualche rara persona: «Abitanti di una vita diversa, gente che spezza il pane senza dire una parola». E poi castagni, cervi volanti, foglie, ruscelli. Da ciascuno di loro trae spunto per una meditazione, una visione, un volo del pensiero.
Ogni albero è un poeta è un libro in cui addentrarsi come in un bosco. Nel quale camminare con lo spirito in pace, ma pronti a ogni passo a farsi sopraffare dalla meraviglia. Pronti a sentirsi affondare le radici dentro la terra, a innalzare le fronde al cielo. Edizioni Mondadori, 240 pagine euro 17.