Qualcuno le definisce le foreste perfette. Il Casentino, esattamente a Sasso Fratino, custodisce un’inviolabile faggeta che si può ammirare solo procedendo lungo i suoi confini. Da queste parti il silenzio è interrotto solo dal fischio del vento o dalla presenza di un animale. Al confine fra l’Italia e la Svizzera, invece, si attraversa da Nord a Sud il Parco della Spina Verde, si sale sui punti panoramici raggiungibili solo a piedi, si sconfina nei boschi e si cammina su sentieri e strade militari. Già, perché da questo paradiso, sorprendentemente vicino casa, passava la Linea Cadorna, realizzati a scopi difensivi negli anni della Prima Guerra Mondiale.
Antonello Dominici e Flavia Caironi sono due guide ambientali. Anzi, sono i due custodi ambientali di questi tesori naturali. Il primo invita a camminare dal 30 ottobre al primo novembre 2015 (LEGGI TUTTO) in quella parte delle foreste del Casentino che si illuminano di colori come dipinte da un pittore ispirato: i cerri, i faggi e gli aceri esprimono adesso la loro bellezza prima del letargo invernale. «La cura che i monaci prima e i Lorena poi prestarono a questi boschi – ricorda – permette oggi di parlare di foreste». Il suo è un percorso ad anello con partenza dal paese di Santa Sofia: «In Romagna sono evidenti le tracce di una ricca civiltà rurale: avvicinandosi al confine con la Toscana, la natura diviene dominante e i colori dell’autunno vanno a riempire ogni colpo d’occhio».
Qualche centinaia di chilometri più a nord, negli stessi giorni e negli stessi orari (LEGGI TUTTO), Flavia invita a camminare per sentieri e vecchie strade militari per un fine settimana alla scoperta dell’alveo antico dell’Adda e di quei grandi e misteriosi massi trasportati e abbandonati dai ghiacciai dell’ultima glaciazione. E poi, aggiunge, ci sono «i resti archeologici dell’abitato pre-romano di Como, i reperti della civiltà di Golasecca, le antiche cave di arenaria utilizzate fino al secolo scorso, resti di trincee, camminamenti e cunicoli scavati nella roccia, una rana rossa unica al mondo, le sorgenti del fiume Seveso». Insomma, natura, archeologia, storia antica e recente sui rilievi panoramici sulla città e il lago di Como.
Dalle foreste alle città, sabato 31 ottobre 2015 (LEGGI TUTTO) si rinnova la giornata del Trekking urbano. Cambiano prospettive e orizzonti, rumori e silenzi. In comune c’è la preferenza per i percorsi meno battuti dal turismo tradizionale. L’edizione 2015 propone itinerari spesso inaccessibili ai camminatori: dai monasteri di Cividale del Friuli agli scorci medievali di Asciano; dal Teatro Villani di Biella ai castelli Normanni di Favignana; dall’area mineraria Laveria Lamarmora di Iglesias all’antica Via per Genova a La Spezia; dalla Fonte Maggiore a Macerata al palazzo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore Terme, passando per il Ponte delle Torri e dall’antico giro dei condotti a Spoleto, per arrivare al castrum di Vittorio Veneto e ai panorami del Moiariello di Capodimonte e della Pedamentina di San Martino a Napoli.
Una dopo l’altra e in ordine alfabetico, tutte le città in cui camminare sono Amelia, Ancona, Arezzo, Asciano, Ascoli Piceno, Asolo, Avellino, Biella, Bologna, Cagliari, Catania, Ceglie Messapica, Chieti, Cividale del Friuli, Conegliano, Correggio, Cosenza, Favignana, Feltre, Forlì, Grosseto, Iglesias, La Spezia, Lucca, Macerata, Manciano, Mantova, Murlo, Napoli, Narni, Oderzo, Padova, Palermo, Palmanova, Pavia, Pistoia, Ragusa, Rieti, Salerno, Salsomaggiore Terme, San Giustino, Siena, Spoleto, Tempio Pausania, Terracina, Trento, Treviso, Urbino, Valdobbiadene, Vittorio Veneto.
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RIFERIMENTI:
Como e la Spina Verde – ve 30 ott – do 1 nov 2015
I colori della foresta, il Casentino – ve 30 ott – do 1 nov 2015
Trekking urbano 2015 – sa 31 ott