Trek di scoperta: la TransLagorai | 29 giugno – 5 luglio 2015

cinembanosiaz
18/06/2015
Appuntamenti giugno 2015 | L’Appuntalapis XXI
20/06/2015

Trek di scoperta: la TransLagorai | 29 giugno – 5 luglio 2015

TransLagorai, una parola strana? Non vi confondete con la Transiberiana o con qualche altra grande via di comunicazione. No, nulla di tutto ciò, nessun mezzo di locomozione ma, qui si va rigorosamente a piedi. TransLagorai è un trekking in una zona di montagne aspre, solitarie, autentiche. Un’idea accarezzata per molti anni e qualche assaggio estivo e invernale della bellezza di questi luoghi mi hanno spinto a volerla attraversare integralmente.

I Lagorai, una lunga dorsale di montagne di porfido interrotte da un’isola di granito, minerali che danno un aspetto severo a questa catena che si interrompe al Passo Rolle dove incontriamo le più famose e frequentate Dolomiti. Non solo il turismo ha segnato in modo molto diverso queste aree geografiche ma, ancora prima, il sistema di amministrazione delle terre e la capacità del suo popolo, i Mòcheni, di essere sempre autonomi indipendenti dai signori trentini che hanno fatto sì che vivessero isolati e mantenessero vive le loro tradizioni. Una lunga massiccia linea orografica, i Lagorai, che come li definiva un grande etnografo locale, Giuseppe Sèbesta, “sono uno spazio che univa la gente di sei valli confinanti, una montagna madre, un porto franco per pastori e minatori, vaccari e contadini”. Attraversare da ovest a est i Lagorai, trait d’union tra la Val Sugana e la Val di Fiemme, significa fare un viaggio a piedi che si compie con circa 40 ore di marcia, con un dislivello complessivo di 5.000 mt e sei giorni di cammino.

Sembrerebbero numeri da capogiro, da starne alla larga, ma gli ambienti che si attraversano e le storie che questi monti e le sue genti raccontano ci spingono a viverli senza ansie e ad andare a passo lento. Gli spazi solitari, il silenzio di montagne poco frequentate e la bellezza di una natura qui ancora selvaggia ci invitano alla lentezza. La nostra stessa attrezzatura, che dovrà prevedere una tenda e un poco di autonomia per i viveri, ci porta a immaginare la libertà di costruirci il nostro viaggio a misura del nostro sentire e di ciò che incontreremo.  Potrei darvi molte altre informazioni per spingervi a partecipare.  Non credo che ci sia bisogno se non per dirvi che affronteremo spesso quote intorno ai 2.100 mt da cui godremo di grandi panorami, alterneremo i pernotti tra rifugi, bivacchi, malghe e la nostra tendina.

Incontreremo moltissimi animali, cervi, mustelidi, volpi e rapaci. Tante saranno le pecore che incroceranno il nostro sentiero e anche i bovini che troveremo liberi nei pascoli. Visiteremo i luoghi della guerra, che su questi monti ebbe ruoli e postazioni di primo piano, i musei etnografici che meglio ci faranno comprendere la storia di queste valli e dei Mòcheni.

Le tappe sono 6 con ritrovo il giorno 29 davanti al Ristorante Panarotta (l’ultimo che vediamo per alcuni giorni) e con una media di 6,3 ore al giorno di cammino e un dislivello medio di 800 mt di salita giornaliera ci portano a Passo Rolle dove termina la nostra avventura con zaino e scarponi. Agli interessati sarà inviata una scheda dettagliata dell’attrezzatura.

Difficoltà: il percorso è complessivamente segnato ma richiede conoscenza dell’uso di bussola e mappe, adeguato allenamento e capacità di adattamento specie con condizioni meteo non troppo favorevoli.  Numero minimo di partecipanti 2, massimo 6. Costi di partecipazione per organizzazione, accompagnamento e polizza rct, 150 euro a persona (6 giorni di cammino, 6 pernotti, 6/7 giorni di partecipazione al programma). Da portare per spese di vitto e alloggio un importo (circa 130 euro a persona) molto variabile e dipendente dal numero di tende che useremo e dal taglio che daremo al programma.

Per info e prenotazioni, contattare Nino Guidi (328-4671577) o Tra Terra e Cielo (0583-356177, -82)

Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.