Un inglese colto, elegante e terribilmente irrequieto intervista una donna che ha fatto dell’irrequietezza il motore della sua carriera. Da questo incontro l’uomo inizia il suo percorso di nomadismo che lo porterà a diventare il più grande scrittore di viaggi contemporaneo: Bruce Chatwin ed Eileen Grey. La puntata di Destini incrociati su Radio 24 e a cui ha partecipato anche il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, ha un’importanza particolare.
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Dal titolo del quarto libro di Chatwin, Le Vie dei Canti, scritto nel 1987, è iniziata un’avventura di viaggi a piedi. Nel libro, lo scrittore affronta il tema del nomadismo e dello spostamento lungo gli itinerari tramandati oralmente dagli aborigeni australiani. La raffinatezza dei sistemi simbolici escogitati da questi indigeni è tale che rende il viaggiare un vero e proprio sistema di crescita. “Può essere che il nostro bisogno di distrazioni e la nostra mania per tutto ciò che è novità – scrive Chatwin – siano essenzialmente un istinto migratorio simile a quello degli uccelli d’autunno?“. E così, ogni proposta di viaggio a piedi con Le Vie dei Canti è un’occasione di incontro con la natura, le persone e le comunità attive nei territori. È un canto irripetibile che rimane nel cuore dei camminatori desiderosi di crescere e capire.
Chatwin è uno dei più grandi scrittori di viaggio di sempre. Un uomo per cui il viaggio è un capolavoro esistenziale e il movimento è conoscenza. Per lui monotonia e regolarità sono la morte mentre l’irrequietezza è alla base del moto di ogni uomo, un principio vitale che spinge a cercare. E se nell’irrequietezza c’è la conoscenza, nella stanzialità risiede l’infelicità.
A proposito, esistono regole d’oro per la preparazione di un viaggio? Per Paolo Rumiz, c’è la fase dell’idea, poi quella della preparazione, “quasi erotica“, quindi il distacco da casa propria, “che è sempre un momento difficile“. Infine, c’è l’esecuzione, “sempre la parte più semplice“.
Bibliografia di Bruce Chatwin
In Patagonia, 1977
Il Viceré di Ouidah, 1980
Sulla collina nera, 1982
Ritorno in Patagonia, 1986
Le vie dei canti, 1987
Utz, 1988
Che ci faccio qui?, 1989
L’occhio assoluto, 1993
Anatomia dell’irrequietezza, 1997
Sentieri Tortuosi, 1998