Raccogliere un fiore protetto può danneggiare la biodiversità, per non parlare di conchiglie, sabbia o pigne secche. Avvicinare con cibo orsi, lupi o scoiattoli ci trasforma in molestatori di animali. In montagna o al mare si è spinti a portar via un souvenir della natura senza pensare di violarla: dal Wwf arriva un manuale di bon ton in natura per non diventare “bracconieri inconsapevoli”, cadendo magari nella tentazione di acquistare avorio e gusci di tartarughe, o vandali che rovinano dune di sabbia o boschi.
Prima cosa a cui pensare quando si sta all’aria aperta sono i rifiuti: bisogna sempre portare un sacchetto da gettare poi nei raccoglitori differenziati (un fazzoletto di carta – ricorda il Wwf – si degrada in tre mesi, ma per una lattina ci vogliono tra i dieci e i cento anni e per una bottiglia di vetro anche mille). Il Wwf invita a segnalare sempre alle autorità competenti animali in difficoltà, scarichi abusivi, discariche, oggetti pericolosi galleggianti. Non disturbare la fauna sottomarina né gli animali dei boschi: per vederli rimanere fermi e in silenzio.
In montagna è bene dotarsi di guide per riconoscere le specie botaniche e gli animali, e ricordare che quasi tutti i fiori selvatici sono protetti.