Pietro Labate, brigante di Tuscia e Maremma

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Pietro Labate, brigante di Tuscia e Maremma

Sempre in movimento. Sempre alla ricerca di un sentiero o di una vista inattesa. Tutto l’anno. Quasi sempre in compagnia, «altrimenti non farei questo lavoro», spesso da solo, «alla ricerca di momenti di solitudine». Pietro Labate, guida Vie dei Canti, viterbese, è il signore della Tuscia e della Maremma.

Pietro, raccontaci qualcosa di te…
«Il mio percorso è iniziato oltre trent’anni fa come guida volontaria del Wwf di Viterbo. Da lì, il cammino mi ha condotto a diventare guardia oasi e, dal 1999, guida ambientale escursionistica».

Sei guida per hobby o per professione?
«Per professione. Prima a tempo parziale, ora a tempo pieno».

Perché questa scelta di vita?
«Perché è la cosa che mi riesce meglio e la gente si diverte».

Quali sono i tuoi territori?
«La Tuscia e la Maremma. Esistono zone interessanti, per molti completamente sconosciute. Ci sono resti archeologici, tracce etrusche, sentieri naturalistici di incomparabile bellezza».

Qualcuno dice che sei un brigante…
«E’ vero! Il mio soprannome è Pietrusco. Mi piace vivere alla macchia. Ti faccio un esempio. Poco tempo fa sono stato, come guida volontaria, sulle Dolomiti. Ecco, per me lassù c’è troppo ordine, troppa precisione, i sentieri sono tutti definiti e troppo facili. A me piacciono le tracce lasciate dagli animali, la selvaticità e la scoperta. Non è un caso che nei parchi non ci vado mai».

C’è differenza fra i viaggiatori delle Vie dei Canti e i camminatori che partecipano ad altre escursioni?
«I nostri sono viaggi non solo di piedi, ma anche di testa. Non ci sono solo il cammino e la fatica, ma anche la convivialità, come spiegato da alcuni dei nostri viaggiatori dello scorso anno. E poi si raccontano storie. Qui in Maremma, ad esempio, parliamo di pirati, pescatori e briganti. Con Le Vie dei Canti si cammina anche con la testa».

Noti un fermento nei mezzi di comunicazione e di informazione, anche nazionali, sui viaggi a piedi?
«Sì, il riscontro è in aumento. In Italia, c’è però un aspetto strano. In precedenza le persone camminavano solo per andare in montagna, ora vanno alla scoperta di altri territori come la Maremma, la Tuscia e il mare. Devo dire che una parte del merito è anche di Maurizio Baldini, fondatore di Tra Terra e Cielo, fra i primi, tanti anni fa, a promuovere la scoperta di tutto il territorio nazionale ed estero attraverso il cammino».

E’ più facile rispetto a 10 anni fa la professione di guida?
«Non è mai facile. Tanto per fare un esempio, abbiamo trovato una strada sbarrata lungo la Via Francigena. Il territorio è in continua evoluzione. Chi cammina guarda e parla e le istituzioni non sempre ci guardano di buon occhio».

A chi consigli questo viaggio?
«A chi vuole iniziare a camminare. La proposta è semplice e adatta a tutti».

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