Sarà un’estate a suon di musica popolare

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Sarà un’estate a suon di musica popolare

Guai a chiamarlo festival. La Festa della musica europea è un raduno senza confini geografici, sonori e sociali. Sì, perché da una parte sono invitati artisti e band provenienti da ogni angolo del mondo. Dall’altra non ci sono limitazioni di genere: qualunque proposta musicale è accettata e i partecipanti possono essere amatori o professionisti. E infine, tutte le esibizioni sono gratuite. I punti fermi di questa grande manifestazione popolare sono due: la data e l’ambientazione. Viene infatti organizzata il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il solstizio d’estate. I concerti si svolgono all’aperto, lungo le strade o nelle piazze, nei cortili di chiese e nei castelli e ci sono precedenti anche negli ospedali e nelle prigioni.

Insomma, la Fête de la Musique, lanciata per la prima volta in Francia nel 1982, è di tutti. L’elenco delle città aderenti si allunga di anno in anno e comprende Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma. In Italia hanno detto sì la marchigiana Senigallia, le trentine Arco e Val di Ledro, la piemontese Rivoli, le toscane Lucca e Siena, l’emiliana Modena. Ma a ben vedere, ci sono proposte musicali lungo tutto lo Stivale.

Il motore della manifestazione è l’Aipfm, Associazione italiana per la promozione della festa della musica, che, in collaborazione con il Ministero dei Beni e Attività Culturali coordina l’organizzazione degli eventi locali attraverso la sensibilizzazione e l’incitamento degli operatori e delle istituzioni, la consulenza su progetti artistici e tecnici, il censimento delle iniziative e la promozione attraverso il giornali cartacei, web, radio, conferenze stampa e siti di social network. Qualche nome che ha presto parte alle precedenti edizioni? Peppe Barra, Lino Cannavacciuolo, Daniele Sepe, Massimo Morganti e la Color Jazz Orchestra, Lula Peña.
Da dove nasce l’idea di allestire questa maratona di suoni e di colori? E perché prediligere palcoscenici inusuali e spontanei? Gli organizzatori non hanno dubbi: è un modo per rinforzare il sistema di relazioni urbane, aiutando a riflettere sulle problematiche sociali del nostro tempo. Come dire, si tratta di uno strumento di comunicazione per incontrarsi, conoscersi e confrontarsi.
Di conseguenza anche le modalità di partecipazione sono facilitate: basta compilare e inviare con una mail un modulo presente sul sito ufficiale. E la Siae applica, a carico degli organizzatori della festa, tariffe agevolate.

La Vacanza Mare 2013 di Tra Terra e Cielo propone vari apputamenti con la musica e la danza

Nella settimana 29 giugno-6 luglio c’è Danze popolari di Anna Ferraresi
Da soli come quelli baschi, in coppia, in quartine e in gruppo. Sono le danze popolari. Facili, per tutti, in un ambiente rilassato che favorisce la comunicazione.

Nella settimana 13-20 luglio c’è Danze latino-americane di Antonella Tartarini
Salsa e Bachata in uno spirito di gioco e convivialità. Queste danzano sono in grado di dare ritmo non solo alle serate della vacanza di Tra Terra e Cielo, ma a tutta la nostra vita.

Nelle settimane 20-27 luglio e 27 luglio-3 agosto c’è La danza dei tamburi di Francis Morlacchi e Antonio Masella
È uno dei classici della vacanza di Tra Terra e Cielo. Improvvisazioni musicali spontanee con l’aiuto di strumenti e percussione e facilitate dai movimenti del corpo.

Nella settimana 3-10 agosto c’è Danza le musiche del mondo di Carlo Ferrari
Viaggiare con le musiche del mondo? Qui è possibile. Un nuovo modo per ascoltare luoghi, ritmi, suoni dei Paesi che visiteremo in un viaggio immaginario con tanto di soste relax per concederci qualche momento di poesia.

Nella settimana 10-17 agosto c’è Il folk è qui. Mazurka, giga e polka e non solo di Diego Rossi
Il mondo è ballo e il ballo nasce dal popolo. Tutti diversi per provenienza geografica e significato, andiamo da nord a sud, da est a ovest, da soli, in coppia e in gruppo.

LEGGI IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA VACANZA MARE 2013 DI TRA TERRA E CIELO

Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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