Rifugiato in una piccola mansarda all’interno di una cascina nata come torre di difesa dai saraceni, Riccardo Carnovalini scruta il paesaggio, legge, ricorda e progetta nuovi viaggi a piedi. D’altronde è un camminatore di professione. Anzi, uno dei pochi che possa definirsi tale. Chiunque è in grado di indossare un paio di scarpe da trekking e solcare sentieri più o meno conosciuti. Pochi, però, sono capaci di rendere desiderabili i risultati del cammino, siano essi fotografie, appunti di viaggio, racconti o denunce della mano furfante dell’uomo disposto a stravolgere luoghi e annullare la memoria in cambio della costruzione di case e capannoni abbandonati.
Ecco perché camminare con Riccardo permette di guardare il mondo con nuovi occhi e pensare alla vita con una nuova testa. Se poi veste i panni di guida nei luoghi in cui è padrone di casa, il desiderio diventa irrinunciabile. Così il viaggio a piedi “Le Alpi nascono dal mare” (10-15 giugno) nell’entroterra silenzioso della Liguria, da Ventimiglia a Ormea sull’Alta Via dei Monti Liguri, è un po’ un salto in un passato in cui regnava l’armonia fra l’uomo e la natura incontaminata. Il mare è vicino e la sua vista quasi costante, ma il cammino è di montagna.
Con “Val Viù. Com’è verde la mia valle” (22-29 giugno), il rapporto con la guida diventa più intimo. Il viaggio a piedi sulle Alpi piemontesi, di paese in paese, è segnato dalla natura e dal silenzio, fra fioriture, acque limpide, borgate e incontri con i montanari francoprovenzali. Una tappa del cammino nella casa dove abita per mostrare archivi, attrezzature e pezzi di una vita votata al cammino. Racconti, storie e fotografie: Carnovalini ha lavorato per la radio ricordando i suoi viaggi e ha scritto libri e articoli per riviste di natura e turismo.
Con la sua terza proposta, “Basilicata Coast to Coast” (29 settembre – 9 ottobre) si chiude un cerchio. Sarà la quinta volta che andrà dal Tirreno allo Jonio sulle tracce dei luoghi del film di Rocco Papaleo. Se non è amore, poco ci manca. E cosa c’è di meglio che vedere in azione una persona innamorata?
Questi tre viaggi hanno in comune una parola: Italia. Nonostante la sua ampia conoscenza, per Carnovalini è il Belpaese il posto da ricordare: «Credo che sia un paese poco amato perché poco conosciuto». Dal punto di vista pratico, ha sempre invitato a viaggiare leggeri, sia nello zaino che nella testa. Per lui, l’essenziale consiste in un buon paio di scarpe da cammino e uno da riposo, buone calze, un abbigliamento asciutto, un asciugamano e poche cose per l’igiene personale come lo spazzolino da denti. Ogni chilo in più sulle spalle è un pezzo di fatica inutile da portare lungo tutto il cammino. E soprattutto, «bisogna partire con la mentalità dell’essere permeabili» perché «non siamo noi a fare il viaggio ma è il viaggio che ci cambia e ci disfa». Parola di camminatore di professione.