Danzate con me sulle dune del deserto

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Danzate con me sulle dune del deserto

Danzatrice e coreografa, docente e camminatrice. In una sola parola, artista. Cinzia De Lorenzi è un persona da scoprire. Chiedi, indaghi, provi ad andare al di là della superficie delle risposte, ma, esaurite le parole, rimane la sensazione di incompletezza. C’è qualcosa che sfugge, di molto profondo e quasi trascendentale, che può essere colto solo con una partecipazione diretta a uno dei suoi seminari di Danza Sensibile nella natura, nei boschi, al mare o nel deserto del Marocco. Il prossimo appuntamento è dal 16 al 24 febbraio con uno dei classici delle Vie dei Canti: A piedi nudi danzando sulle dune.

Quali sono i benefici che si traggono dalla danza sensibile?

L’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé attraverso un lavoro di pratica corporea in movimento e in ascolto di sé, degli altri e dell’ambiente”.

Questa attività si associa bene con il trekking?

Sì perché alterna alla fase dinamica del camminare momenti in cui il corpo viene sostenuto completamente dalla terra-sabbia con minor gestione della gravità. Il partecipante-viaggiatore sperimenta movimenti che sono memorie di un movimento evolutivo e cioè della catena filogenetica sulla terra. L’esperienza passa dall’uovo primordiale ai rettili passando per i mammiferi, fino a riscoprire la verticalità e ritornare al cammino con nuove acquisizioni. Il tutto grazie alla qualità, quasi liquida della sabbia che sostiene il peso del corpo e lo aiuta a fluire con continuità nel movimento. Il corpo, attraversando il paesaggio del deserto, fa un’esperienza diretta dell’elemento sabbia sia nel cammino, scoprendo diversi tipi di sabbia sotto i piedi, passando dalle dune ondulate a tratti più duri e piatti, sia depositandosi interamente e sperimentando la pendenza delle dune. Inoltre il viaggio dello sguardo passa dall’orizzonte del camminare a chiudersi verso di sé per sentire meglio il movimento da dentro fino a spalancarsi sul cielo infinito e intorno a sé incontrando lo sguardo quello degli altri”.

E’ una proposta faticosa?

Intesa fisicamente, la  fatica che si incontra la definirei sana, come un necessario sforzo dei primi giorni per mettersi in cammino senza macchina, per viaggiare insieme agli altri e trovarsi improvvisamente nello spazio e nel silenzio senza le solite comodità. Poi l’impegno di camminare per circa quattro ore al giorno e di riportare il corpo verso la terra e nell’ascolto. Non la definirei una proposta faticosa ma sicuramente inusuale per i corpi, abituati al vivere in città . Dopo due o tre giorni il corpo riprende vigore riappropriandosi della sua naturale dinamicità e dei benefici del camminare oltre che del muoversi con consapevolezza”.

Le parole danza e sensibile possono trarre in inganno il partecipante distratto?

Boh… sì, cioè nessuno si immagina quello che è dal nome, poi facendola ci si accorge che l’aspetto sensibile riguarda l’apertura della percezione attraverso i sensi. Alcuni, nel caso del viaggio nel deserto, immaginano che sia un tipo di danza tipo orientale che si fa passeggiando sulle dune… ma non è così!”.

Quali sono le aspettative di chi partecipa?

Quelle che ho riscontrato in questi anni sono di entrare nel deserto e godere di un paesaggio fatto di spazio, silenzio e di incontro con la gente del posto insieme al fatto, non meno importante, direi sostanziale, di ritrovare un contatto con se stessi e di ricevere delle intuizioni utili per la propria vita in cammino al ritorno a casa”.

Negli scorsi anni hanno partecipato più uomini o donne?

Equipaggi misti con prevalenza femminile”.

Dopo diversi anni di questa proposta, danzando sulle dune è un esperimento o una realtà?

Direi la realtà di uno spazio, di un’opportunità, di una modalità di viaggiare che è cresciuta nel tempo in termini di supporto grazie all’esperienza e insieme ad Alì, la nostra guida, e alla sua carovana che hanno saputo cogliere e integrarsi venendo incontro alle esigenze di una proposta come la mia. E grazie al coordinamento di Donata Zocca che ha creduto, voluto e sostenuto questo viaggio”.

Prima della partenza organizzerai un incontro di presentazione dell’attività?

Con Donata Zocca, che coordina il viaggio, spero quest’anno di riuscirci. Il problema è riunire tutti i partecipanti, che di solito provengono da zone diverse d’Italia e qualche volta dall’estero, a Milano. Diventa in ogni caso necessario avere uno scambio con il gruppo via mail e individualmente via telefono”.

Ti piace camminare? Quali sono le mete che ami frequentare?

Sì, mi piace molto, specie in montagna sulle Dolomiti”.

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Chi è Cinzia De Lorenzi

Danzatrice e coreografa, integra nel suo percorso l’esperienza artistica, terapeutica e pedagogica.
Segue la formazione triennale per insegnanti di Danza Sensibile® con Claude Coldy, maestro e fondatore del metodo di movimento basato sui principi di osteopatia e sulla biologia del comportamento, approfondendo le pratiche di ascolto osteopatico con gli osteopati J.L.Dupuy e M.Guyon.Docente all’interno del nuovo ciclo di formazione in DS e assistente ai progetti in natura in particolare al progetto memoria marina.
Da alcuni anni, conduce i propri seminari nella natura, nei boschi, al mare e nel deserto del Marocco. Formata in Shiatsu e in Bilanciamento Craniosacrale, attualmente segue la formazione in BMC® in Somatic Movement Education.

Tra Terra e Cielo
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Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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