Ha appena salutato un gruppo di camminatori romani. Tutti appagati dalla scoperta di una Calabria inattesa. Ed è forse per questo motivo, il piacere di aprire le porte su un territorio poco promosso e quasi sconosciuto, che Diego Festa, guida Vie dei Canti, non si schioda da questi posti. Al massimo oltrepassa i confini per raggiungere la vicina Sicilia, dove, dal 20 al 27 ottobre, è in programma il viaggio a piedi alle isole Eolie. Nel suo vocabolario ricorrono spesso le parole amore e bellezza. La sua passione per il camminare è vera ed è fecondata dal calore e dall’affetto che prova tutte le volte che riesce a mostrare il volto migliore della sua terra.
Quale strada hai percorso per diventare una guida ambientale?
“I primi passi li ho compiuti all’età di venti anni. A quei tempi ero un membro di diverse associazioni ambientaliste attraverso cui cercavo di trovare il modo di sfogare la mia passione per la natura. Ho cominciato con i classici banchetti per la raccolta firme e per promuovere campagne di sensibilizzazione. I primi cammini sono stati con il Cai ed è stato amore a prima vista. Ho frequentato con sempre maggiore continuità la montagna finché, a 29 anni, ho capito che questo poteva essere il mio lavoro”.
Una scelta non proprio semplice…
“Sì, perché ho abbandonato quello che avevo e una prima sicurezza economica. Ma adesso sono qui, a 41 anni, contento di quello che faccio, carico di passione e desideroso di andare avanti ancora a lungo”.
Hai mai avuto la tentazione di fare la guida in posti differenti?
“Mai, nonostante le molte difficoltà e le proposte che ricevo. Pensa che la mia ragazza è di Reggio Emilia e mi invita a fare nuove esperienze…”.
Dove porti la gente a camminare?
“Lavoro soprattutto in Calabria e da qualche anno mi sono affacciato in Sicilia. A breve inizierò a condurre gruppi di camminatori anche nel Cilento”.
Qual è il motivo principale che ti tiene legato a questi posti?
“Altrove non sarei in grado di trasmettere quello che provo. Le emozioni e l’affetto per questa terra non possono essere replicati in altri posti. Potrei fare l’accompagnatore, ma non la guida”.
Da quale parte d’Italia arrivano i camminatori?
“La maggior parte dal Centro e dal Nord Italia. Pochi dal Sud, forse perché pensano di poter fare a meno di una guida nei posti che ritengono di conoscere”.
Qual è il periodo migliore per visitare il Sud Italia?
“Preferisco l’autunno e la primavera. Un po’ meno a luglio e ad agosto perché fa molto caldo”.
In cosa si è trasformato lo scetticismo manifestato dalle tue parti quando hai deciso di diventare una guida ambientale?
“In apprezzamento, ma i cambiamenti, da queste parti, sono più lenti che altrove. Il camminare nei primi anni Novanta era considerato un’attività un po’ elitaria. Pian piano si è diffuso nel Nord dell’Europa e dell’Italia. Adesso sta arrivando anche qui: c’è più gente preparata e interessata”.
Sei ottimista?
“Molto”.
Credi che i lunghi spostamenti per raggiungere la Calabria e la Sicilia rappresentino un limite per chi vuole camminare nel Meridione d’Italia?
“Penso di no perché adesso è più facile ed economico raggiungere le varie Basilicata, Calabria e Sicilia. Tuttavia è quasi obbligatorio utilizzare l’aereo. Basti pensare che Trenitalia ha soppresso alcuni treni notturni a lunga percorrenza. E poi c’è da dire che i due principali aeroporti della Calabria, Lamezia Terme e Reggio Calabria, non sono collegati con tutte le città d’Italia”.
Quali sono i commenti dei camminatori che raggiungono il Sud Italia?
“La Calabria è sempre una sorpresa. Ai più è sconosciuta e, soprattutto in passato, luoghi come l’Aspromonte hanno goduto di un cattiva fama a causa di episodi criminali, che sono veri. Questa è una meta per chi non ama un viaggio scontato, ma cerca avventura, scoperta e meraviglia. E devo essere sincero: sono felice di essere molto spesso il primo ad accompagnarli”.
Il prossimo viaggio a piedi con Le Vie dei Canti è però in Sicilia, alle isole Eolie
“Questa è una regione di certo più conosciuta. L’arcipelago delle Eolie rappresenta una meta classica con un forte contrasto fra mare e montagna e con una ricca presenza di vulcani, fra cui il più noto è Stromboli. Ecco, non è necessario recarsi in Islanda e né essere alpinisti o scalatori per godere di queste bellezze naturali. Più in generale, tutte le isole sono meritevoli di visita, anche quelle, come Panarea, più frequentate, commerciali e cementate. In questo periodo, la natura che ci aspetta è unica”.
Ci sono camminatori o viaggiatori che ti ispirano?
“Apprezzo Riccardo Carnovalini, Paolo Rumiz che ho accompagnato da queste parti nel suo viaggio a bordo di una Topolino, e Fosco Maraini”.