Tutti noi sappiamo che la cucina è profondamente legata alle tradizioni, nonché alle abitudini alimentari che acquisiamo sin dall’infanzia, dunque il cibo ha anche forti valenze sociali ed è capace di innescare in noi vene nostalgiche legate a tanti momenti diversi e importanti della nostra vita, arrivando persino a creare dipendenze di vario tipo.
Ne consegue che i succedanei dei prodotti animali sono spesso molto apprezzati da chi si avvicina alla scelta vegan per ragioni etiche (soprattutto all’inizio), in quanto questi prodotti consentono di salvare delle vite senza dover rinunciare alle proprie abitudini: dobbiamo infatti riconoscere che sono estremamente funzionali per chi ha a cuore la vita degli animali e desidera evitare loro inutili sofferenze ed agonie, ma allo stesso tempo apprezza la cucina tradizionale a base di prodotti animali.
In quest’ottica i succedanei coniugano in modo ideale le istanze etiche alle abitudini alimentari pregresse, abitudini e gusti che poi col tempo probabilmente cambieranno, come è successo a molti, ma all’inizio costituiscono invece un ostacolo per alcune persone.
Mi occupo di cucina vegan da tantissimi anni (ho fondato e gestisco il primo sito in Italia di cucina e ricette vegan e ho scritto diversi libri sulla Cucina Etica vegan) e per esperienza so che una delle richieste più frequenti e pressanti da parte di chi si avvicina al veganismo è proprio quella relativa ai sostituti dei prodotti animali. Di conseguenza, se un succedaneo ha la concreta possibilità di risparmiare delle vite aiutando le persone a sostituire prodotti cruenti con prodotti senza crudeltà, noi non possiamo ignorarlo. Anzi, ben vengano!
Sul nome da assegnare a ciascun nuovo prodotto cruelty free si potrà poi discutere, anche se penso che inizialmente la continuità con quelli già conosciuti possa anch’essa essere funzionale. Dopotutto le abitudini ci rassicurano e penso che questo sia anche il motivo per cui tante persone rifiutano così strenuamente l’alimentazione vegan: semplicemente non vogliono cambiare le loro abitudini, hanno paura e temono di dover fare chissà quali rinunce.
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