Secondo Legambiente dovete tenere d’occhio vari parametri. Il residuo fisso indica la quantità totale di sali presenti in un litro di acqua, il limite di legge è di 1500 mg/l, un valore al di sotto dei 1000 mg/l è ideale (e nella maggioranza dei casi si aggira attorno ai 500 mg secondo una recente indagine di Altroconsumo, in pratica sono tutte acque oligominerali!). La durezza è un parametro che indica il livello di ioni magnesio e calcio presenti e, se compresa nei limiti di legge (tra i 15 e i 50 °F), non ha effetto sulla salute ma al massimo sul sapore. Il PH è meglio si attesti nei pressi della neutralità, attorno al 7 (limite di legge da 6,5 a 9,5). Gli ioni cloro non devono superare i 250 mg/l: l’ideale sarebbe non superare i 200 mg/l per non avere quel tipico sgradevole sapore di “piscina”.
Per i nitrati il limite di legge è di 50 mg/l, un quantitativo ampiamente tollerabile ma, ovviamente, più basso è meglio è (specialmente per i più piccoli sarebbe ideale non superare i 10 mg/l). I nitriti (non devono superare gli 0,50 mg/l ma ovviamente anche in questo caso valori ancora più bassi sono sintomo di purezza. Per gli altri inquinanti (arsenico, cloriti, trielina, cromo, piombo, nichel…), spesso presenti, l’importante è che siano ben al di sotto del limite di legge previsto e non sono tollerabili se non in tracce. Insomma, niente scuse, se la vostra acqua del rubinetto è gradevole e rispetta i limiti di legge non avete più motivo di bere acqua in bottiglia. (2/continua)
Tutti i suggerimenti sono contenuti nel manuale fresco di stampa “Ecocentrica. Facili consigli per vivere felici aiutando il nostro pianeta” (Giunti Editore).
Chi è Tessa Gelisio
Tessa Gelisio è giornalista, conduttrice televisiva e presidente dell’associazione per la conservazione ambientale forPlanet Onlus. Esperta di ecologia e comunicazione ambientale – ha militato e milita in associazioni come Wwf, Amici della Terra, Legambiente e centri per la tutela di specie selvatiche – ha raggiunto la notorietà televisiva con trasmissioni dedicate ad ambiente, arte, cultura, scienze, cucina. Attualmente conduce Pianeta Mare – Rete 4 (X edizione) e Cotto e mangiato – Italia 1 (II edizione). Come giornalista scrive di ecologia e tematiche sociali legate all’ambiente e fa parte del team di ricerca del Bio Management Lab, osservatorio di SDA Bocconi dedicato allo studio del comparto del prodotto agroalimentare biologico. Nello scrivere il libro Tessa si è avvalsa della collaborazione della naturalista Emanuela Busà e del biologo Edgardo Fiorillo, entrambi attivi in forPlanet Onlus.
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