27 ottobre Partiamo alle 7,30 dal piazzale nord di Lido di Metaponto, che raggiungiamo percorrendo a piedi i 2 km che lo separano dal residence dove abbiamo trascorso la notte, accolti da Anna Selvaggio, intervenuta al nostro incontro di ieri come responsabile della Banca del Tempo. Ci contiamo: siamo in 6, e tra noi c’è Antonio Trevisani, che combatte da anni per l’integrità della costa jonica lucana. Ci accompagna fino alla foce del Basento, facendoci notare la duna ridotta, la spiaggia ormai quasi inesistente, i molti danni causati probabilmente dal porto canale degli Argonauti, un resort con porto per i numerosi yacht che vediamo ormeggiati in lontananza. Naturalmente per proseguire oltre il Basento dobbiamo aggirare questo villaggio, ritornando verso l’interno e percorrendo un ponte ferroviario. Oltrepassati Gli Argonauti ritorniamo sulla battigia: Riccardo fa le foto di confronto senza riscontrare i fenomeni erosivi trovati a nord del fiume. Dopo diversi chilometri, camminati con un piede nell’acqua e un piede sulla sabbia, ci troviamo alla foce del fiume Cavone, ma, impavidi, riusciamo a guadarlo, risparmiando circa 10 km del cammino previsto. Quando giungiamo al Fosso Vallo abbiamo la sorpresa di incontrare una colonia di Cavalieri d’Italia, fratini, nitticore, garzette: restiamo a osservarli mentre compiono voli e picchiate nel cielo azzurro. Subito dopo giriamo a destra, verso l’entroterra, per terminare la nostra tappa di fronte alla stazione ferroviaria di Scanzano Jonico: stasera nessun incontro pubblico, ma un invito a cena con il sindaco Iacobbelis, che ci ha offerto anche oggi l’ospitalità in albergo.