26 ottobre Partiamo in treno da Scanzano Jonico per raggiungere la stazione di Marina di Ginosa, dove aspettiamo gli amici che si uniscono a noi per la tappa odierna. Oggi il nostro cammino corre con un piede sulla terraferma e un piede nell’acqua, per vedere con i nostri occhi ciò che ci è stato raccontato negli ultimi giorni sulla situazione della costa jonica.
Guadiamo il Galato e poi il lago Salinella, e, subito dopo, entriamo in Basilicata, camminando in mezzo a un mare di pini secchi, vittime dell’alluvione dello scorso marzo. Ma quando arriviamo al Bradano siamo costretti a risalire il fiume fino al ponte ferroviario, per poi ritornare sulla battigia sul lato opposto. Possiamo vedere sull’arenile una tartaruga spiaggiata e alcuni cefali morti, ma anche aironi cinerini che volano nel cielo nuvoloso. E poi vediamo l’erosione della costa: per lunghi tratti la spiaggia non c’è più, la duna, dove ancora esiste, arriva sino al mare. Si sta tentando di ridurre gli effetti negativi, forse legati alla costruzione di porti canale, mettendo massi che dovrebbero permettere la conservazione dell’arenile. Arriviamo a Lido di Metaponto ormai al crepuscolo, pronti per l’incontro pubblico, l’ultimo previsto: Banca del Tempo, Italia Nostra, Beati gli Ultimi, Krikkareggae. Ultime conoscenze, sempre belle, sempre importanti!