28 ottobre. Partiamo in 8 dalla stazione di Scanzano Jonico per la nostra ultima tappa: percorrendo un tratturo regio e l’argine sulla sponda destra del fiume Agri. È qui che vediamo una faraonica opera architettonica, il porto canale e il villaggio MarinAgri, che ha completamente stravolto un’ampia area a sud della foce dell’Agri: ville, attracchi per barche a vela e yacht, ponti in stile veneziano, canali, vanno a formare un ambiente che siamo sicuri non porterà ricchezza ai paesi limitrofi. Arriviamo alla spiaggia oltre la foce dell’Agri. Anche oggi camminiamo sotto il sole, costeggiando il mare per una decina di chilometri: alla nostra destra possiamo ammirare la duna e, in lontananza, il Bosco di Policoro. E quando giungiamo alla foce del Sinni abbiamo nuovamente una sgradita sorpresa: questo fiume, che nel precedente CamminAmare di Riccardo del 1985 non era guadabile, ora, per effetto delle captazioni fatte a monte, è ridotto a un rigagnolo di pochissimi metri, attraversabile bagnandosi appena i piedi e le caviglie. Questo ci permette di raggiungere rapidamente la stazione ferroviaria di Marina di Nova Siri: una passeggiata a mare e poi una strada perpendicolare alla spiaggia, intitolate a film di Federico Fellini, ci portano alla nostra meta, quotidiana e di tutto il nostro viaggio. Festeggiamo l’arrivo, con una punta di malinconia, prima di salire sui treni che ci ricondurranno alle diverse città di provenienza. È stata un’esperienza che ci ha permesso di conoscere una bellissima regione, che ha storia cultura, tradizione e molte potenzialità; speriamo di essere riusciti a farla conoscere anche a coloro che hanno seguito il nostro cammino.