La felicità? Lascia andare e fai spazio nella tua vita

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La felicità? Lascia andare e fai spazio nella tua vita

Ama viaggiare e andare in bicicletta. E forse proprio perché ha conosciuto il mondo con gli occhi del viaggiatore, sa che ognuno di noi custodisce un nucleo di bellezza e personalità che aspetta solo di essere tirato fuori. Ed è in questo momento che entra in gioco Antonio Schiattone, formatore e facilitatore, psicologo e psicoterapeuta, uno di quelli che è in grado di metterti faccia a faccia con te stesso. E non ha paura di farlo in un contesto di relax di vacanza. Anzi, la libertà e la giocosità dell’ambiente permette di conquistare con più facilità consapevolezza e benessere. Basta tagliare l’elastico che ci tiene mentalmente legati alle nostre abitudini quotidiane. L’appuntamento con Antonio e con l’attività “Pensi, condividi e cresci” è nella seconda settimana della Vacanza Mare 2016 di Tra Terra e Cielo, dal 25 giugno al 2 luglio 2016. Antonio è sicuro: «Il confronto, la condivisione, il prendere e il dare insieme agli altri in un gruppo esperienziale può portare a una crescita e a un’evoluzione personale».

Cosa succede nelle due ore di attività che proponi tutti i giorni in riva al mare?
«Io sono il facilitatore del gruppo cioè agevolo la comunicazione verbale e non verbale dei partecipanti tra loro e con me. Al primo incontro ci presentiamo e ognuno può farlo come vuole, raccontando qualcosa di sé, dicendo il proprio nome, quello che fa, ciò che ama, dando un tocco con la mano alla persona vicina. E senza schemi prefissati. L’incontro avviene seduti, nella posizione più comoda possibile».

E dopo?
«Inizia il “Qui e ora” ovvero prendiamo consapevolezza del momento presente e interagiamo con il gruppo. I partecipanti sono invitati a esprimersi ed esplorarsi in maniera più approfondita: paure, preoccupazioni, gioie, rabbie, emozioni e sensazioni. In questo modo si crea un ambiente accogliente di condivisione, di accettazione e sostegno delle persone. Il mio ruolo è anche quello di contenimento e di prendermi cura di ogni partecipante. In questo modo si può anche aumentare la propria accettazione, ricevere feedback positivi dagli altri, migliorare l’autostima, crescere ed evolversi».

Prima accennavi alla comunicazione non verbale…
«Sì, possiamo esprimerci anche con il corpo e comunicare con ogni forma in un contesto protetto».

Quali benefici ottengono i partecipanti da questa attività?
«Le persone si sentono più vicine tra loro, solidarizzano di più, possono comprendersi e aiutarsi. Conoscere i problemi degli altri permette di accettare meglio i propri. Il tutto in un’ottica di crescita ed evoluzione personale. Al termine di ogni incontro, ciò che emerge viene “chiuso”, in modo che niente venga portato via dai partecipanti in maniera inopportuna».

Svolgi questa attività come professione o amatore?
«Sono uno psicoterapeuta individuale e di gruppo oltre che formatore e svolgo quindi questa attività come professione. Dopo essermi diplomato, ho iniziato a cercare un lavoro e dopo averlo trovato, mi sono iscritto all’Università e mi sono laureato in Psicologia. Dopo qualche anno ho frequentato una scuola di Psicoterapia e mi sono specializzato».

La tua attività viene proposta in una situazione di vacanza. Perché un ospite dovrebbe seguirla invece di stare sulla spiaggia o, appunto, “fare vacanza”?
«Nelle varie esperienze di vacanza con la mia famiglia in strutture vacanziere, ho avvertito spesso la mancanza di momenti di riflessione non solo per me, bensì anche per altri ospiti. Credo dunque che ci sia il desiderio diffuso di approfondire qualcosa di interessante anche in un contesto di vacanza».

Sappiamo che sei un amante della barca a vela…
«Sì, è bella da vedersi ed è silenziosa nella sua velocità. La barca a vela è l’espressione stessa di una forza della natura e, se si escludono alcuni, e non sono pochi, che ne fanno uno status symbol, chi va a vela ha una mentalità lontana dal mondo dei motori. Proprio per questo possono diventare fonte di benessere fisico e psichico».

Cosa ricordi della prima volta che sei salito su una barca?
«Il rumore, meglio dire la melodia, dell’acqua che s’increspa attraversata dalla chiglia dello scafo che la fende, spinto dalla vela gonfia di vento».

Come e quando hai conosciuto Tra Terra e Cielo?
«Qualche anno fa attraverso dei conoscenti».

 

 

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RIFERIMENTI:

La Vacanza Mare 2016 di Tra Terra e Cielo


Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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