Viaggiare a piedi: l’importante è cambiare direzione

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Viaggiare a piedi: l’importante è cambiare direzione

Prima di iniziare il Cammino di Santiago ho cercato pochissime informazioni on line, fondamentalmente per mancanza di tempo e comunque le info trovate erano prettamente relative al come vestirsi, al come allenarsi fisicamente e relative alle difficoltà delle varie tappe. Tutto abbastanza noioso, niente di nuovo ma alla fine è stato meglio e giusto così. Insomma se mi avessero chiesto prima di partire: “Vai in Sud America”?, data la mia scarsa conoscenza del tutto, avrei potuto rispondere tranquillamente: “Certo, sì”!

Per quanto riguarda l’abbigliamento giusto, impossibile trovarlo, dato che l’incognita tempo, anche se sono partita ad aprile, non si può mai gestire e prevedere. Ho comprato le scarpe nuove cinque giorni prima di partire, sbagliatissimo e sconsigliatissimo dagli esperti. Allenamento? Correvo già di mio prima della partenza, ho fatto qualche camminata e stop. Anche questo ovviamente sconsigliatissimo dai più. A metà Cammino ero talmente circondata da piedi lebbrosi che a un certo punto ho chiesto a San Giacomo di avere anche solo una piccola vescica dato che i miei piedi erano troppo sani. Informazioni sul Cammino in generale? Anche queste, sempre come citato sopra, pochissime se non minime ed è andato tutto liscio, nessun grosso problema.

Risultato? Smetti di programmare, ti butti e fidi immensamente del tuo intuito.

Una mia amica aveva già fatto una parte del Cammino del Nord e io avevo deciso di fare quello. Le poche informazioni orali e scritte reperite riguardavano quindi solo lui non gli altri Cammini, sì perché di Cammino ne esiste più di uno (per fortuna perché si ha la possibilità di scegliere e purtroppo perché si rischia di farli tutti prima o poi). Allora visto che avrei fatto il Cammino del Nord decido di comprare il famoso libro di Paolo Coelho. In questo bellissime pagine si parla del Cammino Francese, tanto non avrei fatto quello, quindi no problema, non mi avrebbe condizionato.

Mentre viaggiavo sul bus che da Barcelona mi stava portando all’inizio del Cammino del Nord, mi sono ascoltata e ho capito che non era quello il Cammino che volevo fare. Io in realtà volevo fare un Cammino di cui non sapevo nulla, uno che avevo scelto io e che doveva essere tutto mio. Volevo partire da un punto zero e salire. Così sul bus che mi portava verso Nord ho smesso di leggere il libro di Coelho. Sono scesa dal bus e quindi a quella che sarebbe stata la prima tappa del Camino del Nord e mi sono mossa invece per arrivare alla partenza del Cammino Francese. Sulla carta le due località non erano distanti, nella pratica invece è stata abbastanza pittoresca la modalità con cui sono arrivata al mio punto zero.

Ho fatto la prima tappa del Cammino Francese senza sapere assolutamente che fosse la più difficile in assoluto. Non sapendo, la mia mente non ha potuto etichettare il tutto nella categoria paura e come si dice in questi casi sono veramente andata con un filo di casa. Solo arrivata alla fine della giornata e arrivata nel posto mistico che mi avrebbe accolto a dormire, notando in giro i vari sopravvissuti e cadaveri, ho capito quello che avevo fatto.

Prima di iniziare qualcosa, di qualsiasi genere essa sia, ci sono mille paure che arrivano tutte insieme, quasi correndo, una sorta di gara a chi arriva prima per terrorizzare di più. L’ iter è quasi sempre lo stesso. La mente non sa e quindi va in panna proprio per questo non sapere dato che invece è abituata a gestire e controllare sempre tutto. Ecco quindi che arriva la ricerca forsennata di più informazioni possibili come se queste ci potessero proteggere di più.

Nella vita come nel cammino si possono ascoltare le storie e i suggerimenti altrui, si può prendere spunto ma poi sta sempre e solo a noi decidere che porta aprire, una porta che sarà solo nostra. Nella vita come nel cammino a volte e anche più di alcune volte, bisogna lanciarsi. Non bisogna programmare troppo, non si possono e non si devono analizzare tutti i dettagli. Non si possono prevedere tutti i venti che passeranno da quel dato luogo ma dobbiamo semplicemente seguirli o proteggerci perché anche il vento più forte prima o poi passa e lascia spazio a un cielo con aria più pura. Nella vita come nel cammino non esistono scelte giuste o sbagliate e si può sempre cambiare.

Se avessi fatto il Cammino del Nord sarebbe stato ugualmente bello, avrei vissuto altre esperienze e conosciuti pellegrini differenti. Qualcosa poi però durante l’inizio stesso del mio Cammino qualcosa mi è scattato dentro ed ho scelto di andare in altra direzione, quella che sentivo più mia e solo mia!

Un video che ho scoperto solo qualche giorno fa è quello di Tra Terra e Cielo. In soli 105 secondi e con un potere delle immagini semplicissimo il video spiega quanto il Cammino come la vita siano una cosa facile da fare e da vivere. Siamo poi noi esseri umani a creare semplicemente sempre un grande caos ed a rendere le cose difficili. Non esiste momento perfetto o soluzione giusta, esiste solo il mettersi in moto e il buttarsi, le cose belle poi arrivano, magari si nascondono un po’ all’inizio ma arrivano. Di vita, in questa vita ne esiste solo una e non è eterna, pues adelante!

 

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RIFERIMENTI:

 

Viaggi a piedi Le Vie dei Canti


Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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