Prima ancora che al recente Festival della Salute di Viareggio impugnasse il microfono per raccontare del rapporto tra uomo, cibo ed emozioni, la sala Asl allestita a poche decine di metri dalla riva del Tirreno, era già piena. Per ascoltare le sue parole osservando i suoi movimenti espressivi, occorreva stare in piedi e allungare il collo alla ricerca di una visuale libera in quella foresta umana. Renza Giannini, sguardo fiero e giovanile, pelle rilassata, volto tendente al sorriso e donna dal ricercato gusto cromatico, non è mai banale. A partire dalle scelte di vita che l’hanno portata a fondare Mondo nuovo. Ricordate l’Accademia platonica? Ecco, questa è l’equivalente sul terreno dell’olismo, del benessere, della riflessologia plantare e dell’estetica. Si trova a Piano di Conca, nel comune di Massarosa, tra Lucca e Viareggio.
La medicina tradizionale ha bisogno di promuoversi?
«In realtà ha sempre fatto promozione: basti pensare ai continui appelli alla vaccinazione per scongiurare il pericolo di morte. Penso però che l’essere umano si stia svegliando decidendo di tornare indietro, all’origine e all’essenza delle cose».
In che senso?
«L’essenza della vita non sta nella chimica, ma nelle emozioni. Di conseguenza occorre valorizzare il dualismo inscindibile corpo e anima. L’uomo è un’antenna tra il cielo e la terra e già dentro di lui ci sono tutte le soluzioni. Le malattie nascono prima nella testa, anche con i pensieri negativi, quando si innesca la bomba che solo lui può fermare. L’approccio della medicina tradizionale non è quello risolutivo».
Come è nata l’idea di far nascere la Scuola di riflessologia olistica Mondo nuovo?
«Con il tentativo di far entrare l’uomo in un mondo nuovo, senza la malattia, la sofferenza, la disperazione. È utopia? Sì, ma il messaggio di fondo è che il cambiamento inizia da dentro e non dal di fuori. Siamo un centro di riflessologia olistica, psicosomatica, di massaggio, che cerca di eliminare tensioni e contratture, quelle che fanno star male dentro e fuori. Mondo nuovo è poi diventato anche una scuola di formazione per la trasmissione di tutto il sapere imparato in questi anni. L’obiettivo è far nascere tanti maestri per cambiare il mondo».
Insomma, far crescere la persona nella conoscenza…
«Proprio così, quando si conosce abbiamo meno paura. Come diceva Socrate, riprendendo quanto scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, conosci te stesso. Il processo deve iniziare dalla scoperta di sé: finché non ci siamo guardati dentro è meglio non posare gli occhi sugli altri perché il giudizio sarà sempre negativo».
Come sta il mondo?
«Non bene, si avverte un’energia non buona. Abbiamo imparato a non fidarci di nessuno, neanche di noi stessi. E così sono nate le chiusure. Oggi il rapporto tra il corpo e la mente dell’uomo è sotto il controllo del potere consumistico che ci porta a usare solo una parte delle nostre funzioni mentali».
In che modo entra in gioco il massaggio?
«Togliendo le tensioni e riportandoci alle origini di cui parlavamo prima. Il massaggio aiuta a strapparci di dosso la maschera che indossiamo per ritrovare la vera essenza».
Dunque il benessere nasce dai piedi…
«Sì, e aggiungo che proprio in questi giorni in una grotta in Africa sono stati scoperti i resti dell’uomo in evoluzione. Ebbene, tutto era diverso tranne le ossa dei piedi. Quelle sono la base dell’essere, l’antenna tra la terra e il cielo e della propria unicità. I piedi prendono l’espressione del nostro cervello destro e qui entra in gioco la riflessologia».
Cioè?
«Riflessologia significa lavorare sui punti nervosi per arrivare direttamente all’organo, ripulirlo e arrivare alla vera identità. Stiamo parlando di una tecnica adottata in tutto il modo e in ogni epoca, dall’Egitto alla Thailandia passando per i pellerossa d’America agli esseni. La riflessologia olistica, oltre a comunicare con gli organi, va a interagire con lo spirito. Corpo e spirito, attraverso un punto riflesso, si riuniscono riequilibrando così la biochimica corporea».
Perché ha iniziato a leggere i piedi?
«La mia innata curiosità mi ha portato a domandarmi come mai ogni corpo sia diverso dall’altro. Da quel momento sono diventati un libro con un alfabeto meraviglioso su cui ho imparato a leggere l’anima dell’essere umano».
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