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Serafino, l’asino ritrovato

Questa è una storia a lieto fine. Una di quelle che avrebbe potuto raccontare Collodi o che De Amicis avrebbe inserito in un capitolo del libro Cuore. Questa è la storia di un asino e di un’asiniera. Lui, Serafino, due orecchie lunghe, un pelo corto per l’estate e quattro zampe forti, è un beniamino di grandi e piccoli. Dona libri da leggere, li porta nei cortili delle scuole, nelle piazze e nei parchi e concede i riccioli bianchi e neri sulla fronte alle infinite carezze di amici e curiosi. Lei, Lucia Pignatelli, è una bibliotecaria a dorso d’asino. Ogni mattina riempie di libri le ceste del basto di Serafino e gira per le strade della provincia di Milano con la sua biblioteca ambulante.

Tutto così dolce, intelligente e simpatico da sembrare una storia di fantasia. Finché un giorno di agosto Serafino scompare. Fa perdere le sue tracce nella campagna di Teramo, a Tossicia, e nascere il sospetto che possa essere stato rubato «perché – racconta Lucia – non si allontana mai dal suo giardino a meno che qualcuno non lo chiami o gli dia da mangiare». Serafino obbediva agli ordini, non si lasciava spaventare dai rumori delle auto o dalla curiosità delle persone. Lui, il mansueto Serafino, fiducioso negli uomini, trattato come un oggetto qualsiasi.

Da quel momento iniziano le 48 ore più difficili per Lucia. «Non potevo stare senza sapere dov’era e come stava». Fa partire la mobilitazione su Facebook e la risposta è sorprendente.

Ogni richiesta di aiuto veniva condivisa migliaia di volte sulle bacheche personali. L’associazione Tra Terra e Cielo offriva una settimana di vacanza a chi fosse stato in grado di dare informazioni utili per il ritrovamento. Lucia si dichiarava «disposta a pagare un riscatto». Qualcuno confessava di averlo sognato mentre veniva salvato a bordo di un piccolo carretto. E poi eccolo ricomparire nella piazza di Tossicia: occhi dolci e stanchi, quasi a chiedere scusa per una colpa che non ha. Quegli stessi occhi che sono sulla stessa linea dello sguardo dei bambini con cui si intende a meraviglia. «Chi lo ha preso sicuramente si è spaventato per il clamore suscitato dalla notizia», racconta Lucia, che chiede scusa e spegne il cellulare, bollente in queste ore, per dedicarsi all’asino ritrovato. Solo lei e lui.

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Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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