Così la Biodanza può migliorare la vita

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Così la Biodanza può migliorare la vita

Maria Cristina Ghidoni è un’operatrice tirocinante di Biodanza. Ma è anche un’appassionata di musica, di ecologia e di letture. E soprattutto, ci tiene a dire, «non ho la televisione». Le premesse sono positive. La sua personalità sembra essere la conseguenza diretta dei benefici ricevuti dall’attività proposta come conduttrice e praticata come utente: ludica e giocosa, creativa e affettiva. In fin dei conti, la Biodanza promuove il benessere della persona, accresce l’autostima e le capacità relazionali. Ci sarà anche lei nella prima settimana della Vacanza Mare 2015 di Tra Terra e Cielo, dal 13 al 20 giugno, nelle vesti di co-operatrice con l’attività Biodanza la Luna.

Ma per praticare la Biodanza occorre saper danzare?
«No (sorride, ndr), si svolge come lavoro di gruppo in cui vengono proposte sequenze di esercizi attivi e di rilassamento adatte a stimolare qualità umane come la gioia di vivere, lo slancio vitale, la comunicazione affettiva con se stessi e con gli altri e l’espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo. È un sistema esperienziale che combina insieme musica, movimento, esercizi d’incontro e danza».

Maria Cristina, cos’è la Biodanza?
«Utilizzando le parole del fondatore Rolando Toro Araneda, la Biodanza è un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di rieducazione affettiva e di riapprendimento delle funzioni originarie della vita».

Che si traducono in…
«Musica, movimento e comunicazione espressiva per lo sviluppo armonico della personalità. In buona sostanza consiste di vivencie (parola spagnola che non ha corrispondente in italiano che significa intensa sensazione di vivere qui e ora, con una forte componente cinestesica) attraverso la musica, il canto, il movimento in situazioni di incontro di gruppo».

Si tratta di un’attività di gruppo?
«Sì, non è praticabile individualmente e non propone modelli di comportamento, ma è il conduttore con la consegna verbale e il proprio movimento a suggerire possibilità al gruppo».

A chi è consigliata?
«Viene proposta in diversi ambiti: dalle scuole (a partire dal nido) agli ambienti di lavoro, dalle comunità terapeutiche e di recupero ai gruppi settimanali per adulti o genitori e bambini insieme. Lo scopo è sempre lo stesso: promuovere il benessere della persona, accrescere l’autostima e le capacità relazionali».

Come si pratica la Biodanza?
«Con movimenti semplici che vanno dalla camminata fisiologica, ritmica, a due e da soli, ai gesti sociativi come dare la mano o cullare, fino ai gesti archetipici come ascolto di sé, manifestazione della propria forza, danze del dare e ricevere».

La tua attività viene proposta in una situazione di vacanza. Perché un ospite dovrebbe seguirla invece di stare sulla spiaggia o, appunto, “fare vacanza”?
«Praticare Biodanza fa stare bene e chi sceglie una vacanza come quelle di Tra Terra e Cielo ha già una spinta al benessere e alla sperimentazione di tecniche di crescita personale. Biodanza ha in sé una componente ludica e giocosa, creativa e affettiva che può lasciare un ricordo profondo e ancora più emozionato della vacanza. La possibilità di praticarla in un ambiente naturale è un valore aggiunto ineguagliabile».

Come e quando hai conosciuto Tra Terra e Cielo?
«Ho gestito un negozio di alimentazione biologica, profumeria naturale ed erboristeria di mia proprietà dal 1994 al 1998. Conobbi l’associazione Tra Terra e Cielo in quell’occasione alla fiera Sana di Bologna. E pensandoci meglio, la prima vacanza in un agriturismo la feci ancora prima di avviare la mia attività, scegliendo il luogo (vicino a Empoli) da un libricino di Tra Terra e Cielo».


RIFERIMENTI:

La Vacanza Mare 2015 di Tra Terra e Cielo

Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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