Le dichiarazioni dell’oncologo Franco Berrino alla trasmissione Le Iene hanno fatto il giro d’Italia: “Se ci ammaliamo aumenta il Pil e diminuisce lo spread“. Contattato nell’ambito del dibattito sul rapporto fra una giusta e corretta alimentazione e la prevenzione del cancro, il professor Berrino, per anni direttore del dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha spiegato: “Bisogna usare e pensare il cibo in senso terapeutico. Perché un tumore nasca e cresca ha bisogno di trovare un terreno favorevole e con l’alimentazione riusciamo a modificare il nostro ambiente interno e cambiare quei fattori che sono associati a un maggior rischio di tumore e a una peggior prognosi“.
Per parlare (e mangiare!) con calma con Franco Berrino in un contesto di relax e di convivialità, l’appuntamento è dal 26 luglio al 2 agosto 2014 a Capalbio, nell’ambito della Vacanza Mare 2014 di Tra Terra e Cielo. Nel corso della settimana racconterà del cibo dell’uomo e del cibo del bambino, dei pregiudizi su quel che fa ingrassare e dei dolcificanti, della Dieta mediterranea e del cancro passando per la sindrome metabolica
Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da crescente sedentarietà e da una errata alimentazione contribuisce a gran parte delle patologie croniche che affliggono le popolazioni occidentali: le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori più frequenti, le demenze senili nonché una serie di condizioni di rischio quali l’obesità, l’ipertensione, l’osteoporosi.
La prevalenza di queste patologie è in continuo aumento. Studi clinici hanno dimostrato che una dieta basata sulla tradizione mediterranea e macrobiotica modifica favorevolmente il quadro ormonale e metabolico che favorisce l’insorgenza di numerose malattie cronico-degenerative.
Chi è Franco Berrino
Laureatosi in medicina e chirurgia magna cum laude all’università di Torino nel 1969 e specializzatosi in anatomia patologica, si è poi dedicato principalmente all’epidemiologia dei tumori. Dal 1975 ha lavorato all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove dal 2002 ha diretto il dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva.
Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund. Suoi progetti particolarmente significativi sono quello italiano per lo sviluppo dei registri tumori e quelli europei sulla sopravvivenza dei malati neoplastici nei diversi paesi (progetto EUROCARE) e sulla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive (progetto DIANA), frutto della collaborazione tra l’Istituto Nazionale dei Tumori e l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. È un convinto assertore dell’utilità di una dieta “corretta” per evitare l’insorgere del cancro, tesi spesso illustrata nei suoi libri e nei suoi frequenti articoli sui principali quotidiani italiani.