Perché un nuovo libro sull’elogio della lentezza? Perché questo volta a scriverlo è stato uno scienziato, uno di quelli per cui la velocità è tutto. Lamberto Maffei è il presidente dell’Accademia dei Lincei, professore emerito della Normale di Pisa ed ex direttore dell’istituto di Neuroscienza del Cnr. Titoli a parte, nel suo pedigree c’è una componente umana, quella di chi osserva la fragilità dei nostri tempi e indica nel ritorno alla lentezza la strada da seguire.
Siamo davvero programmati per la velocità? Viviamo in un mondo veloce, dove il tempo sembra via via contrarsi: continuamente connessi, chiamati a rispondere in tempi brevi a email, tweet e sms, iper-sollecitati dalle immagini, in una frenesia visiva e cognitiva dai tratti patologici. Dimentichiamo così che il cervello è una macchina lenta e, nel tentativo di imitare le macchine veloci, andiamo incontro a frustrazioni e affanni. Queste pagine esplorano i meccanismi cerebrali che guidano le reazioni rapide dell’organismo umano, di origine sia genetica sia culturale, con un invito a scoprire i vantaggi di una civiltà dedita alla riflessività e al pensiero lento.
Editrice Il Mulino, pag. 148, anno di pubblicazione 2014, euro 10,20
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