Può dipendere dall’aria un po’ troppo secca o umida. Ma anche dall’inalazione di vapori irritanti. E perfino da bevande o cibi troppo caldi. In tutti questi casi, il mal di gola è caratterizzato da un fastidio crescente alla faringe, nel fondo del palato e alle pareti. Spesso può essere associato (o può degenerare) in
febbre, mal di testa, otite, raffreddore e sinusite e, in alcuni casi più gravi, perfino in morbillo, rosolia e varicella.
A rivelarsi decisivi per combattere il mal di gola sono spesso i rimedi naturali.
Il limone succhiato (o usato per gargarismo) è un ottimo antibatterico. E a chi, da piccoli, non è mai stato somministrato un cucchiaio di miele per calmare la tosse? Un suo parente molto stretto è il propoli, considerato uno dei migliori antibiotici naturali per le tante proprietà battericide che porta con sé. E chi lo sapeva che anche la liquirizia può calmare l’infiammazione se masticata cruda in piccoli pezzi? Anche le foglie di basilico bollite e la cannella nelle tisane sono efficacemente utilizzate contro i colpi di freddo e il mal di gola. Timo e salvia, poi, sono rispettivamente considerati ottimi disinfettanti e anti-infiammatori.
Se volgiamo lo sguardo verso Oriente, la medicina tradizionale cinese offre alcune soluzioni. Sono cinque i punti che vengono localizzati e su cui si deve intervenire. Innanzitutto il Feng Chi (fra i muscoli sternocleidomastoideo e il trapezio) per eliminare il vento e purificare il calore. A loro dire, infatti, il vento caldo e freddo e, più in generale, gli agenti esterni, sono i responsabili del mal di gola. Gli altri punti su cui lavorare sono l’He Gu (sulla parte radiale dell’indice, all’altezza del punto medio del secondo metacarpo) per tonificare il cosiddetto qi; il Lie Que (sulla doccia radiale, sul tendine del muscolo braccio-radiale) per stimolare la discesa del qi; l’Ying Xiang (sul lato inferiore dell’ala del naso), per aprire il naso e disperdere il vento; il Nei Ting (fra il secondo e il terzo dito del piede) per regolare l’energia e bloccare il dolore.
Altro piccolo accorgimento: attenti allo spazzolino. Le setole sono un luogo congeniale per i batteri capaci di infettare altri parti dell’organismo attraverso le piccole ferite delle gengive.