L’amore si nutre di marginalità, di silenzio, di vita segreta, separata, sacra.
Pascal Quignard
Manca ancora qualche mese, ma ci stiamo già avvicinando al termine del 2024.
Se è presto per fare bilanci e buoni propositi forse è però il momento di provare a cambiare prospettiva rispetto a questa tappa.
Lo sforzo che possiamo provare a fare è quello di abbandonare il concetto che ci sia un limite netto tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, tra un anno e l’altro e dare valore allo spazio che si crea intorno a questo passaggio.
È possibile passare da un’idea di confine a una di margine?
Il margine… parola spesso bistrattata e dall’accezione negativa, ma in realtà parola che contiene e concede respiro, possibilità, spazio, gradualità, opportunità a un passaggio.
Noi di Tra Terra e Cielo ci prendiamo, proprio in questa fase dell’anno, un margine di tempo, di riflessione e di condivisione, organizzando e promuovendo la Festa del Sole invitto, ovvero due vacanze esperienziali con pratiche affiancate da una cucina di ispirazione macrobiotica.
Come ormai è noto, la festa del sole invitto, era la festa pagana dedicata alla luce, poi soppiantata poi dal Natale cristiano. Il sole ogni anno torna a essere invitto, ovvero non vinto, perché dopo mesi in cui sembra morire giorno dopo giorno, puntualmente inverte il suo senso di marcia, tramontando sempre più tardi, fino al solstizio estivo.
Oggi, scientificamente parlando, sappiamo che questo accade qualche giorno antecedente, ovvero il 21 dicembre, ma gli antichi, non disponendo di una tecnologia avanzata si accorgevano del cambio con un lieve ritardo.
Anche la nuova fase solare, quindi, non è ascrivibile a un confine, ma fa parte di quello spazio ibrido, indefinito e sfumato che è il margine.
Chissà…magari se ponessimo in un’ottica di margine e non di confine anche le annose questioni geopolitiche del momento, qualcosa potrebbe cambiare…