L’incredibile storia degli unici due abitanti di un villaggio fantasma

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L’incredibile storia degli unici due abitanti di un villaggio fantasma

Vivono senza acqua corrente, lavano i panni a mano e per sapere l’ora guardano la meridiana nella piazza del paese. Mangiano quando sono affamati e vanno a dormire quando hanno sonno, senza badare al tempo. Di televisione e telefono, poi, neanche a parlarne: non c’è copertura di segnale. «Non abbiamo bisogno di altro», raccontano, neanche di pillole e medicinali, di cui non ne hanno mai fatto uso. E c’è da crederci se da oltre 30 anni Martin e Sinforosa sono gli unici abitanti di un remoto villaggio spagnolo. Una vera e propria storia d’amore che non è passata inosservata a noi di Walk Eat Love. Di borghi fantasma di case in pietra è piena l’Italia e, come abbiamo visto in passato raccontando le storie degli eremiti del terzo millennio, in tanti scelgono di abbassare la saracinesca e sfilarsi dai ritmi del mondo. Ma questa volta è diverso.

Siamo nella città di La Estrella, nelle viscere della provincia aragonese di Teruel, e il piccolo borgo è accessibile solo percorrendo 24 chilometri di una stretta strada forestale tra burroni scoscesi. Fino a una quarantina di anni fa, questo villaggio pulsava di vita con il suo balivo, due insegnanti, un prete, un segretario e un paio di taverne, compresa quella in cui da giovani andavano a ballare. Durante la guerra civile rappresentava un luogo in cui darsi alla macchia. A poco a poco la popolazione si è mossa verso le città, anche per via di una violenta alluvione, ma Sinforosa e Martin sono rimasti lì. Si rifiutano di tagliare le radici delle proprie origini e abbandonare quella casa dove una volta vivevano anche il figlio con la moglie e il loro piccolo bimbo: «Qui stiamo superbamente e ci prendiamo cura di noi e dei nostri animali», alcune galline, un gallo, tre cani e 25 gatti.

Un’esistenza nella natura, tra agricoltura e allevamento, favorita dall’ottima salute di cui godono. Ogni giorno camminano fino alla fonte per raccogliere l’acqua potabile per il consumo e per l’igiene personale. La luce è arrivata di recente grazie all’installazione di un pannello solare. Nella dispensa ci sono verdure, frutta e miele. Il filo diretto con il mondo è rappresentato da una vecchia radio che gracchia alla continua ricerca delle migliori frequenze. Hanno un Land Rover d’epoca e una C15 ormai fuori produzione, da mettere in moto per visite d’urgenza o per andare a trovare il figlio nella vicina Villafranca del Cid. Fanno a meno dei beni essenziali legati alla società di oggi, ma sono equipaggiati di senso dell’umorismo e felicità. Il loro obiettivo è adesso di festeggiare il cinquantesimo anniversario di matrimonio al Santuario di La Estrella. Anche se Martin, raccontano, ama scherzare con l’idea del divorzio.

C’è anche un video che in 5 minuti sintetizza il senso della loro scelta: è in questa pagina.


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