Il massaggio è, per me, una cosa ovvia e naturale e si è tradotto nella mia vita in un piacere e una necessità. Col tempo ho appreso che il massaggio è soprattutto un’arte che si arricchisce delle diverse esperienze vissute e di ciò che impariamo, sia rispetto al corpo che alle relazioni.
Associo spesso l’arte del massaggio a quella della cucina per spiegare come ci si comporta con il tocco
: entrambe sono una magia delle mani, sostenuta dal metodo e dalla costanza, attingono da mosse intuitive e creano un prezioso dono per l’altro. Questa somiglianza è utile a capire quanto sia vitale che i saperi siano condivisi e le conoscenze tramandate, e come le arti siano accessibili a chiunque le voglia apprendere.
Ricevere o fare un massaggio è piacevole, benéfico e può essere, inoltre, un’esperienza profonda. Sempre, è un’occasione di incontro e di conoscenza. Si può scegliere il livello di intensità che si desidera sperimentare ed è un’occasione per capire qualcosa di più su se stessi e sugli altri.
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È molto importante essere toccati con rispetto ed amore a partire dai primi giorni della vita fino al suo termine: condivido questa convinzione con la mia maestra. Tutte le tecniche di massaggio sono accomunate dal contatto come strumento di comunicazione profonda al di là delle parole e dei pensieri. Il contatto soddisfa un bisogno profondo e offre un’occasione diversa di incontro lungo il percorso della conoscenza di sé.
Tra le varie tecniche di massaggio che ho avvicinato, quella che ho praticato di più e mi risulta più congeniale è il massaggio californiano. I gesti sono semplici, ripetitivi, armoniosi. Le mani disegnano e accompagnano il corpo ridando forma ed equilibrio allo schema corporeo. Si rilassano le tensioni, le mani accolgono in modo delicato. Gli olii profumati sottolineano i passaggi delle mani e accentuano il beneficio del tocco.
I corsi di massaggio sono un’occasione per vivere l’esperienza del contatto in modo graduale in un contesto di rispetto per l’individualità, i tempi e il corpo dell’altro. L’esperienza vissuta in prima persona e la pratica di alcune semplici tecniche permette di avere uno strumento di benessere che può essere condiviso nelle famiglie o tra gli amici.
Il Massaggio Californiano
La storia. Il massaggio californiano è nato all’inizio degli anni ’70 a Esalen, vicino a San Francisco, in California. Deriva da un lavoro di sintesi che raggruppa diverse scuole e tradizioni come la massoterapia svedese, pratiche corporee degli Indiani d’America e tecniche di respirazione. Si inserisce nell’ambito delle terapie che trovano utili ed efficaci la liberazione del corpo, l’espressione dei sentimenti e l’equilibrio globale della persona. I massaggi, spesso, vengono inoltre associati a terapie di gruppo. E’ in questo contesto, definibile genericamente new age, che la tecnica del massaggio californiano si è pian piano sviluppata e si è professionalizzata, prima di diventare popolare e di estendersi anche al di fuori degli Stati Uniti nel corso degli anni ’80.
I principi. Il Massaggio Californiano è definito anche Massaggio Sensitivo, Massaggio Meditativo, Massaggio Anatomico, Massaggio rilassante psicosomatico. La sua tecnica consiste nell’avvolgere e modellare il corpo nella sua totalità, alternando movimenti fluidi, leggeri, lenti, armoniosi, ritmici, dolci e molto estesi: è come se le mani eseguissero una coreografia armoniosa sul corpo. Il massaggio viene eseguito con oli profumati che permettono di rendere i gesti più scorrevoli, dando una straordinaria sensazione di benessere, di completezza, di gioia e di calma. Le mani dell’operatore sono sempre a contatto con il corpo di chi riceve il massaggio e si muovono con ritmo lento e sincronizzato con il respiro. I gesti del Californiano sono studiati per trasmettere energia alla persona che riceve. Tecnicamente si avvalgono della più completa gamma di manipolazioni che esista: sfioramento, trazione, vibrazione, impastamento, pressione locale, pressione scivolata, torsione, frizione, cullamento, allungamento, becco d’anatra, scollamento.
Effetti e benefici. Il Massaggio Californiano:
rilassa, dona una sensazione di tranquillità, pace e calma liberando la mente dai pensieri;
ha un’azione tonica sulla pelle, agisce sul sistema muscolare sciogliendo le contratture e rendendo più elastiche le articolazioni;
stimola la circolazione sanguigna e linfatica;
riattiva la vitalità della respirazione;
favorisce la digestione e l’eliminazione delle tossine;
è il massaggio anatomico per eccellenza: modella il corpo, lo ringiovanisce e in questo senso funziona come cura di bellezza;
le manovre del californiano sono studiate per trasmettere energia alla persona che lo riceve; stimolando dolcemente le numerose terminazioni nervose dell’organismo, stabilizza anche l’equilibrio nervoso;
esaltando l’interiorizzazione, permette di ritrovare la ricchezza dei sensi e di dare ascolto ai segnali che il corpo manda;
ci insegna ad ascoltare noi stessi, a comprenderci meglio e, aprendo le nostre porte interiori, ci porta ad accostarci con maggiore confidenza, sicurezza e socievolezza agli altri e al mondo esterno;
il suo effetto è fisico ma anche psicologico.
Questo massaggio migliora, per riflesso, la percezione del corpo, l’ascolto di sé e degli altri, l’autostima.
Chi sono
L’affascinante avventura del massaggio è iniziata qualche anno fa quando mi sono accorta quanto mi piacesse scoprire il corpo e la sua energia: ho iniziato frequentando un corso di tecniche di manipolazione e digitopressione sensibile tenuto da Liliana Chiesa a Torino. Sull’onda dell’entusiasmo e decisa ad approfondire l’argomento ho partecipato, contemporaneamente, ai seminari della mia maestra Assunta Bianciotto che vive e lavora a Pinerolo, in provincia di Torino. Da allora continuo a seguire i suoi corsi per affinare la tecnica ma soprattutto per migliorare le modalità nel rapportarmi agli altri e a me stessa. Ho avuto l’opportunità, poi, di fare due viaggi in India durante i quali ho studiato tecniche di Ayurveda con il maestro K. Omanakuttan. Infine, ho appreso un sistema di armonizzazione dei chakra e autoguarigione chiamato corpo-specchio che è utile sia alla mia salute che ai massaggi che pratico, perché si arricchiscono in efficacia. Il mio massaggio è un misto di questi saperi e tecniche. Il benessere che ne deriva, per me e per gli altri, mi spinge a continuare l’avventura. Attualmente vivo nel parco regionale del Queyras, in Francia, e mi occupo di massaggio a tempo pieno.