Credo che l’anima possa assumere solo forme simboliche data la sua natura di principio stabile e imperturbabile delle attività spirituali e psichiche. Essa è la sostanza della vita materializzata che ha origine nell’aspetto interiore dell’uomo.
Come attivare dei principi di solidità interiore? Innanzitutto rivolgendo l’attenzione all’interno, rilassando il corpo sul ritmo del respiro, facendo fluire i pensieri nella mente e riportando l’attenzione sulla inspirazione ed espirazione. E quindi passando dall’attenzione spontanea, che è innata e non richiede nessuno sforzo, all’attenzione volontaria, che è appresa e implica la volontà, per poi dimenticare tutto questo e farsi trasportare dalla corrente degli avvenimenti.
Il viandante è come una canoa nel flusso del torrente che scivola via sulla corrente. Sul sentiero raggiunge la capacità della coscienza di conoscere solo chi è immerso in uno stato inerme dove l’io cosciente lascia spazio all’io inconscio. Nel silenzio del cammino mi immergo nei colori del paesaggio e dopo qualche ora di contemplazione sensoriale, vivo nello stupore di essere parte di quelle forme e di quei colori, nella meraviglia che io stesso sono parte del cielo, della collina, degli alberi, dei prati. Mi commuovo di fronte all’intuizione, alla beatitudine, al ricordo costante dell’amore.
Ho il sospetto di aver completamente perso la dimensione dei confini, del dentro e del fuori di me, mi accorgo di aver abbandonato ogni concetto quotidiano e di prendere contatto con una dimensione legata allo spirito della bellezza. Nei 12 chilogrammi del bagaglio ha trovato posto anche un libro: “Politica della bellezza” di James Hillman. Ho potuto così riconoscere nella fatica del viandante e nei meravigliosi paesaggi spagnoli del nord, quello che Hillman dice essere l’anima mundi e il riflesso che ha sulla nostra anima personale. L’attraversamento delle coste in Cantabria e Asturia prima e delle campagne galiziane poi, nella lentezza del pellegrino zen, giorno dopo giorno, rende le giornate un composto di leggerezza estetizzante e metafisica.
In ogni caso credo di essermi messo nelle condizioni extraquotidiane di vivere un tempo diverso: percorro a piedi, con zaino in spalla, quattro km all’ora, mangio poco e frutta raccolta da alberi, dormo in luoghi per lo più collettivi in condizioni francescane, incontro altri pellegrini e gente del luogo che perlopiù è gentile e mi offre acqua e frutta. Condizioni ideali per incontrare l’uomo amorevole e di buona volontà che vede il mondo sostanzialmente un eden armonioso, anche se su questi letti a castello in camerate affollate dormo poco e male.
Walter Orioli